Da anni il nostro Istituto propone attività finalizzate a prevenire il bullismo sensibilizzando alunne ed alunni a questa tematica.
Nell’anno scolastico 2018-2019 gli alunni della classe 2C della scuola secondaria di primo grado hanno partecipato al concorso “Le avventure di Cyberkid”
, producendo un video, girato negli spazi della scuola, che li ha visti protagonisti in tutte le fasi di realizzazione del progetto: dalla stesura del copione al montaggio del video; sono stati scrittori, registi e attori. La difficoltà maggiore è stata racchiudere in un video di un minuto (condizione determinata dal bando del concorso) tutte le loro idee; ma alla fine ci sono riusciti. L’intero percorso è stato caratterizzato da entusiasmo, collaborazione e capacità di mettersi gioco.
L’attività ha permesso ai ragazzi di riflettere, confrontarsi e approfondire tematiche legate all’utilizzo dei social e del cyberbullismo; è emerso che il web rappresenta per un mondo nel quale si sentono a loro agio ma che, al tempo stesso, condiziona il loro umore facendoli diventare tristi o felici: basta un messaggio WhatsApp, o un like/dislike su Instagram per togliere loro il sorriso. Il confronto ha permesso di comprendere che, pur essendo degli esperti ad usare la rete e i social, non sempre si prendono il tempo di fermarsi a riflettere su ciò che fanno e sulle conseguenze delle le proprie azioni. È stato quindi chiesto, grazie ad attività di role play, alle alunne e alunni, di mettersi nei panni di chi vivere in prima persona situazioni di prese in giro e di bullismo sui social e di fermarsi a riflettere e comprendere i loro sentimenti. Da qui sono emersi il contesto, la trama e i protagonisti del video.
Il copione è stato steso dai ragazzi grazie ad un lavoro di gruppo caratterizzato da collaborazione, confronto, discussione: hanno stabilito che il video si sarebbe svolto a scuola e che la protagonista si sarebbe chiamata Zoe, etc. Scegliere i vestiti non è stato facile perché avrebbero dovuto essere portatori di un messaggio; ma alla fine l’idea è stata trovata: tutti i ragazzi si sarebbero vestiti di nero (ad eccezione di Zoe, la “secchiona”, vestita di bianco) per formare un gruppo forte e compatto dalla parte della bulla, Eleonora.
Fin dall’inizio tutta la classe si è trovata d’accordo sula figura di Maria, l’amica di Zoe: la ragazza che, per non essere presa di mira, si schiera inizialmente dalla parte dei bulli, ma che, a seguito delle numerose assenze dell’amica Zoe, capisce la situazione e trova il coraggio di dire. “Questo non è giusto! Chiamatemi Zoe!” e di vestirsi di verde.
MESSAGGIO FINALE (scritto a più mani dai ragazzi)
La classe è una vera Classe, è la nostra classe, quella dove trascorriamo il nostro tempo-scuola. A volte le nostre idee sono diverse, contrastanti però vogliamo anche noi, come nel nostro video, cercare di vestire ognuno i propri colori, perché ognuno è diverso ed unico, e quindi, dobbiamo rispettare le nostre differenze.
Nel mondo digitale tutto è più semplice perché non si vedono gli altri, non incontriamo i loro sguardi, non possiamo leggere le loro emozioni. In classe, invece l’assenza di Zoe è un fatto concreto, il suo banco vuoto lo vediamo tutti e, quindi, comprendiamo la gravità delle nostre azioni.
Tutti nella vita potremmo correre il rischio di trovarci nei panni di Zoe, ma se vicino a noi troveremo qualcuno capace di prendere una posizione diversa da quella del gruppo dei bulli e dire “Basta” questo non avverrà.